San Silvestro papa

Il giorno dell’ultimo dell’anno a Colli rivive un’ulteriore tradizione popolare legata alla ricorrenza del S. Silvestro ossia del capodanno.

Gruppi costituiti prevalentemente da bambini bussano alle porte delle case del paese e rivolgono ai padroni di casa gli auguri per il nuovo anno attraverso il canto di una allegra melodia.

La tradizione è molto simile a quella del s. Antonio abate del 16 gennaio: con essa infatti condivide l’elemento del canto e del mascheramento dei cantori anche se, in quest’occasione, risultano completamente assenti nel testo del canto e nei costumi posticci dei figuranti elementi agiografici e devozionali.

E’ plausibile pensare quindi che tale manifestazione sia originata da spontanee iniziative dei bambini che con il pretesto degli auguri per il nuovo anno ricevono doni e dolci.

Il testo del canto infatti descrive la scena della serva e della padrona di casa che, ricevuto un auspicio di prosperità per il nuovo anno, spalancano le porte agli allegri e piccoli visitatori dispensando loro canestri di “sciusc” ossia dolci tipici locali.

Nonostante la semplicità del testo e l’assenza di radici di cultura religiosa popolare, la tradizione tutt’oggi sopravvive coinvolgendo la quasi totalità dei bambini locali che si organizzano in numerose frotte organizzate in “squadre” dotate di semplici strumenti musicali ed abiti improvvisati.